Nata a Gaeta il 17 Marzo 1949. Coniugata con L'ingegner Marco Clementi

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  Presentazione del Romanzo al Parlamento Europeo a Roma

  I Premi Vinti

mercoledì 13 febbraio 2013

Intervento di Anna Manna

L’intervento di Anna Manna alla 13°Edizione del Viaggio tra le vie dell’Arte di Vera Ambra
 
 
Da dieci anni siamo un’avanguardia!
                                                  
"
In una società che troppe volte mostra il vuoto sentimentale e la pochezza
delle emozioni valide, si delinea-
 ha spiegato Anna Manna presidente del
premio Le rosse pergamene– la necessità di una vera e propria educazione al
sentimento." Così il premio Le rosse pergamene in questi  ultimi dieci anni ha
voluto porsi  porsi come un veicolo verso la cultura dell’amore e della
solidarietà. E per questo ha aderito con slancio alla campagna di Educazione
sentimentale lanciata da Vera Ambra nell'ambito dell'alienismo.”
Sono qui
insieme a tanti artisti di buona volontà
- continua Anna Manna -
per
riaffermare il valore dell'uomo e del suo sentire , per tentare di rimettere
l'uomo al centro del vivere umano in un dialogo , in un confronto ed in uno
scambio paritario con la tecnologia e tutte le altre peculiarità della società
moderna.
Quando nel lontano 2002 nacque il Premio Le rosse pergamene molti pensarono si
trattasse di un Revival di
tempi antichi, quasi uno sguardo nostalgico verso il '900 . Ed invece oggi ci
rendiamo conto che si trattava di un'AVANGUARDIA. A poco a poco fu chiaro  che
in molti ambienti artistici si provava lo stesso disagio per una
letteratura che aveva  stravolto il Realismo in una  adesione totale alle
espressioni sguaiate di una società che ha prodotto troppi esempi di sconcezza
letteraria e non.
Quando è nata la prima volta l'idea del Manifesto ?
 Mi piace ricordare che nell'estate del 2011 a
Spoleto durante la stagione magnifica del Festival di Spoleto lanciai l'idea ,
per la prima volta, di un Manifesto dei Neoromantici.L'annuncio è pubblicato
"su
www.spoletocity.com  e riporta anche le parole del Prof.Gilberto Mazzoleni
che in un incontro romano all'università di Roma aveva espresso le stesse
idee."
Siamo andati a scovare su www.spoletocity.com quel primo timido annuncio e ci
piace riportare la parole di Gilberto Mazzoleni perchè sintetizzano bene il
concetto :"“
Nella palude sguaiata e volgare della società odierna, nella fredda
età della comunicazione telematica, potrebbe affiorare il miracolo della poesia
romantica e trovare nuovi consensi. “
Come è nato però concretamente il Manifesto dopo la prima idea lanciata a
Spoleto”
 La leggenda del Manifesto
di Anna Manna
"E’ cominciata così, in una giornata di pioggia primaverile davanti a tre
tazzine di caffè bollente. Con Elio Pecora a mia sorella Elisa , un pochino
infreddoliti, un pochino delusi dalle cose del mondo, un pochino arrabbiati
perché ci sentivamo soli a parlare di poesia ed educazione in mezzo ad un mondo
che non voleva saperne più di poesia e di sentimenti, e di educazione. Mi
ricordo che c’era un cartoccio di carta ruvida per terra fuori al bar, ed il
vento lo faceva grignare ogni tanto, un lamento, un rumore fastidioso e
ricorrente che neanche il caffè bollente riusciva a far dimenticare. Pioveva,,
il bar era freddo. Elio mi guarda dritto negli occhi e mi dice :”Anna ma non
puoi parlare di neoromanticismo in un mondo che va a rotoli . Non ti
sentiranno, non hanno orecchie per sentire”
Poi ci siamo salutati, dopo averci confessato senza neanche dircelo che era
meglio lasciare stare che non era il caso, che forse non c’era neanche più la
poesia. Ma quel cartoccio continuava in un lamento fastidioso tra la pioggia ed
il vento e quel lamento di carta mi feriva l’anima.

A casa ripensavo al nostro incontro, quelle poche parole con il grande Elio
diventarono una bellissima intervista che ha invaso internet. E già questa cosa
mi placò. Elio lanciò nell’etere queste parole magiche : poesia come educazione
al sentimento. Cominciò così, senza nessuna intenzione di fare un Manifesto,
neanche un volantino, neanche una cartuccella. Sai quelle piccolissime cartucce
dove appunti le cose importanti che ti conservi stropicciate nel cappotto
bagnato? Poi le riponi in borsa sperando che si asciughino, ma loro niente, e
così le butti via, mezze sgualcite e bagnate. Senza che si possa leggere più
niente.
Le Nugae dell’esistenza io le chiamo così, perché sono cose da niente eppure
te le ritrovi in mano quando è ora. Così mi sono ritrovata in mano quegli
appunti presi
con il grande poeta , Elio, e la sociologa dell’umanesimo come chiamo mia
sorella
Elisa, responsabile cultura al
Censis.Ho letto di sfuggita ma ho letto con chiarezza la delusione e la voglia di
rivalsa, la tristezza per il mondo che scivola verso il basso e la barbarie e
dall’altra parte quella freschezza nonostante tutto di sensazioni ed emozioni
che solo un artista ed uno studioso possono comunicarsi con uno sguardo. Ed in
mezzo io , una poeta per
ripicca al dolore – prima della morte di mio padre non me ne fregava niente di
essere poeta – una donna innamorata della vita e delle emozioni belle e vitali.
Dell’arte per esempio, con tanti amici artisti. E tra loro, Daniela Fabrizi,
una che la poesia la mangia tutti i giorni da che è nata. Insieme a lei abbiamo
cominciato a
scrivere un libro, poi un percorso artistico e poi un viaggio nella poesia,
che scoprivamo essere tra noi e le nostre cose di tutti giorni.
 Ma era
sgualcita, calpestata dalle volgarità del mondo, negata dalle meschinità, da
sguaiate espressioni di niente. Abbiamo cominciato a soffrire, poi a comunicare
anche ad altri questa sofferenza. Poi abbiamo cercato i giovani, poi i numeri,
le statistiche.
Così ci siamo incamminate nelle note drammatiche del femminicidio sui
giornali, 
i racconti del disagio giovanile, del disagio degli anziani. Questa umanità
senza emozioni umane, senza racconti dell’animo, solo numeri, solo sofferenza,
solo ferite.
Quella cartucella bagnata dentro la tasca del mio cappotto è diventata un
lunghissima pergamena dove scrivere le poesie mie, quelle di Daniela, quelle di
tutti i poeti che si sentono trapassati dal dolore per questa società senz ’anima.
E ci siamo dette che era ora di muoversi, è iniziato un movimento dentro di noi.
Quel movimento è stato compresso per circa un anno poi è esploso domenica
mattina 3 febbraio alla Casa delle Regioni, dove ho presentato il mio libro di
racconti*. In una mattina piena di sole, in una sala piena di gente venuta da
tutta Italia. Gente particolare, tutti artisti! Dicono che il mio libro sia
un pochino magico, fiabesco, stregonesco, che ti racconta l’Italia in punta di
cuore rosso come ha scritto la Fabrizi. E che ti abbraccia senza lasciarti il
fiato per parlare, per tornare indietro. E che la poesia ti cattura, ti
sorprende, ti stordisce come ha scritto Gilberto Mazzoleni, poeta ed
antropologo. Tutto questo è stata una miscela esplosiva. Accanto a noi sul
tavolo Vera Ambra, che ha organizzato le manifestazioni del Viaggio tra le vie 
dell’arte che mi ha ospitata per la presentazione del libro. Una siciliana
vigorosa, piena di speranza. Le nostre parole sul tavolo rimbalzavano,
prendevano fuoco come una improvvisa eruzione dell’Etna. Quel fuoco, lo sguardo
sorpreso dell’antropologo, la gioia che vedevo negli occhi di Daniela perché
aveva capito che eravamo pronte, ebbene tutto questo e tanto altro ancora, che
però fa parte delle mie emozioni più profonde, mi hanno messo le ali. Ho
annunciato il Manifesto dei Neoromantici per un nuovo Umanesimo. Daniela ha
letto l’Empito lirico che aveva scritto da qualche giorno. Vera ci ha stretto
le mani , ci ha baciate. Neria de Giovanni, presidente
dell’Associazione
Internazionale dei Critici letterari
, dalla prima fila di posti ha annuito. E
l’applauso di tutti, caloroso, scrosciante, immediato ha detto sì.

Anna Manna

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